@F_Ziccheddu
Il sale della miniera di Wieliczka ha una lunga storia alle spalle. Patrimonio dell'Umanità protetto dall'UNESCO dal 1978, la miniera è rimasta in piena attività dal XIII secolo al 1996.
Noto anche come Sale dell'Aquila per lo stemma reale affisso sulle botti che venivano utilizzate per trasportarlo dal sito di estrazione ai magazzini regi, il giacimento ha circa quattordici milioni di anni e la sua formazione, durata migliaia di anni e frutto di diversi eventi geologici, ha portato ad una forte diversificazione della sua struttura.
Al suo interno, oltre a centinaia di metri di tunnel, i minatori hanno scavato una vera e propria cattedrale interamente fatta di sale, dall'altare alle sculture ai candelabri, per non parlare delle riproduzioni artistiche di una bellezza unica. Una dimostrazione importante di devozione ed attaccamento ai Santi patroni della miniera (Santa Barbara e Santa Kinga), nonché conferma del fatto che se in trincea non ci sono atei, anche 330 metri sotto la superficie del suolo probabilmente scarseggiano.
Perché mi dilungo così tanto sulla miniera piuttosto che sul sale in sé?
Perché nonostante sia "ricco in bioelementi che aiutano il funzionamento corretto dell’organismo e integrano regimi alimentari quotidiani" e possieda il certificato del Patrimonio Culinario della regione Piccola Polonia (una sorta di ente che si occupa di certificare i prodotti tipici del territorio), come ci ricorda il bellissimo sito informativo e commerciale della miniera ( https://www.minieradisalewieliczka.it
), il sale di Wieliczka non ci convince.
Salgemma con tracce di ioduro di potassio, il sale a destinazione alimentare della miniera di Wieliczka viene confezionato in eleganti confezioni di vetro (o pratici dosatori in plastica) con antiaglomeranti artificiali aggiunti, che miglioreranno sicuramente la conservazione del prodotto ma, inevitabilmente, influiscono anche sulla percezione che del prodotto stesso ha il consumatore (e il sottoscritto in primo luogo).
Un sapore assolutamente neutro, senza note caratteristiche (se non quelle donate dalle spezie con le quali viene aromatizzato, peraltro di ottime qualità ma sulle quali non viene fornita alcuna indicazione di provenienza) oltre all'ovvia sapidità naturale del salgemma.
Un prodotto che vi consiglierei solo a fini collezionistici, in quel caso davvero un pezzo che non può mancare.
E se capitate dalle parti di Cracovia, una meta che non può mancare nella vostra lista dei luoghi da visitare.




